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La mia storia

OsteoJack

Fin da ragazzo ho sempre praticato molto sport a livello agonistico, in particolar modo il tennis. La sana competizione sportiva è un qualcosa che mi ha sempre affascinato.

I tornei e le gare erano sempre molte, e seppur fossi molto giovane ed attento ad alimentazione e mobilità articolare, i dolori non hanno tardato ad arrivare. Prima la parte bassa della schiena, poi la zona dorsale ed infine la spalla sinistra. All’inizio ho provato a stringere i denti ma poi il dolore ha cominciato a prendere il sopravvento non permettendomi più di esprimere il mio potenziale all’interno delle competizioni. È proprio li che sono venuto a conoscenza dell’osteopatia, ed è proprio da quel momento che me ne sono innamorato.



Durante la prima visita ho capito subito, grazie alla grande conoscenza ed alle capacità divulgative dell’osteopata che i dolori di cui avevo cominciato a soffrire non erano un qualcosa che dipendeva strettamente dai distretti interessati, ma bensì da uno squilibrio che si era venuto a creare più a monte, ossia in bocca.

In poche sedute, i dolori articolari sono spariti ed io sono divenuto consapevole di quanto l’osteopatia possa analizzare la persona a 360° e di come questa disciplina, possa realmente studiare la persona come singola ed elaborare una seduta “tailored” ossia cucita in base alle proprie esigenze personali.





Da quel momento, avevo 19 anni, presi consapevolezza che il mio lavoro sarebbe stato quello di prendere per mano le persone e aiutarle a raggiungere uno stato di salute e benessere ideale, dove il dolore non avrebbe più preso il sopravvento all’interno della loro quotidianità.

Ho sempre amato e sono sempre stato affascinato dal mondo della scienza e della medicina, ma negl’anni ho voluto sviluppare un modo di lavorare volto all’empatia ed alla presa in carico del paziente consigliandolo e portandolo ad uno STEP di consapevolezza elevato, perché solo se realmente una persona viene resa consapevole di ciò che sta accandendo al proprio corpo, accetterà anche il trattamento scelto per poter farlo poi reagire e ritrovare la strada della salute.





Da qui l’idea di OSTEOJACK.

Il soprannome che mi ha sempre caratterizzato e con cui amici, compagni di squadra, mi hanno sempre chiamato, unito al prefisso della mia professione.